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Decreto Rilancio, al via la procedura per l’emersione dei rapporti di lavoro

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

È stato pubblicato lo scorso 19 maggio il D.L. 34/3030 “Decreto Rilancio”, e con questo anche l’articolo 103 “Emersione dei rapporti di lavoro”. L’articolo, contenente una misura di sanatoria, definisce le modalità di emersione dei rapporti di lavoro irregolari per cittadini stranieri di paesi terzi, insieme alle disposizioni attuative contenute nel nuovo decreto interministeriale del 27 maggio 2020 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 maggio 2020. I datori di lavoro e i cittadini di paesi terzi interessati ad intraprendere uno dei percorsi messi a disposizione dalla misura possono già avanzare la propria candidatura presso gli uffici competenti fino al 15 luglio 2020. 

Obiettivo della sanatoria è “garantire livelli adeguati di tutela della salute individuale e collettiva in conseguenza della contingente ed eccezionale emergenza sanitaria e favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari”. In particolare, i datori di lavoro potranno presentare istanza per dichiarare un contratto di lavoro subordinato in corso con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, dichiarando la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare ancora in corso, come anche instaurare un nuovo rapporto di lavoro con cittadini di paesi terzi. La domanda in questo caso potrà essere effettuata sia online che allo Sportello per l’immigrazione presso le Questure, o all’Inps nel caso di colf e badanti italiani o appartenenti alla UE. 

In aggiunta, i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, potranno fare richiesta di un permesso di soggiorno temporaneo finalizzato alla ricerca di lavoro, della durata di 6 mesi, presentando la loro domanda direttamente presso lo sportello unico dell’immigrazione della Questura. Il cittadino straniero potrà poi convertire questo permesso temporaneo in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, esibendo un contratto di lavoro subordinato o la documentazione retributiva e previdenziale che provi lo svolgimento dell’attività lavorativa nei settori “dell’agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse, nell’assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza, e nel lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare”
“Una sanatoria il cui impatto positivo sulla vita degli stranieri irregolari è da intendere come una ricaduta di un altro obiettivo principale, che è quello di far emergere specifici rapporti di lavoro, come si legge chiaramente nel testo dell’articolo 103” spiega Luigi Tessitore, avvocato di ASGI, in un’intervista ad #AccoglienzaToscana. “La misura presenta comunque importanti elementi di novità rispetto alle sanatorie del passato, con profili di rischio, ma anche di opportunità: come ad esempio la possibilità per il cittadino straniero di presentare direttamente domanda per un permesso di soggiorno temporaneo finalizzato alla ricerca di lavoro”. 
Una misura con alcune ricadute positive dunque, e tuttavia soltanto complementare agli sforzi di chi si pone come obiettivo la promozione del raggiungimento dell’autonomia di lavoratori stranieri coinvolti in situazioni di lavoro nero e sfruttamento. 
“Generalmente la sanatoria è uno dei tasselli che compone la soluzione alla condizione degli sfruttati, ma sicuramente non è mai stato l’unico tassello, né quello principale” spiega Emilio Santoro, professore dell’Università degli Studi di Firenze e direttore di L’Altro Diritto. “E’ facile prevedere meccanismi di distorsione di una sanatoria come questa, che in alcuni casi estremi potrebbero addirittura arrivare a facilitare le dinamiche di sfruttamento.Proprio per questo è importante riconoscere questa sanatoria come solo uno degli strumenti possibili, e affiancarle azioni diverse volte a contrastare davvero lo sfruttamento attraverso l’inclusione socio-lavorativa, come quelle del progetto ‘La Costituzione in Azione’. Perché di sicuro questa regolarizzazione migliorerà la vita di alcuni - ma non dobbiamo dimenticare che soltanto con un permesso di soggiorno, non si mangia”. 
Per facilitare la comprensione della normativa agli interessati, l’Help Desk Migrante della cooperativa Arca di Noè ha realizzato un video informativo, e attivato un servizio telefonico di orientamento.  


Clicca qui per scaricare la nota di lettura dell’articolo 103 a cura di Anci Nazionale
Clicca qui per leggere l’intervista di approfondimento sull’articolo 103 del Decreto Rilancio
Clicca qui per scoprire di più sul progetto per il contrasto al lavoro nero “La Costituzione In Azione” 

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