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Pubblicato il report dell'evento “Mediazione interculturale e cittadini migranti"

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

È ora disponibile al pubblico il report di sintesi degli interventi fatti da relatori e partecipanti al convegno “Mediazione interculturale e cittadini migranti: una nuova figura professionale per una società in trasformazione”, l’evento di presentazione della nuova figura professionale del mediatore realizzata da Regione Toscana e ANCI Toscana.

La giornata era pensata come un’occasione di confronto per ottenere una mappatura delle problematiche poste dal sistema vigente e delle opportunità connesse al rafforzamento della figura del mediatore nelle politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini di paesi terzi. Dopo un primo momento di plenaria alla presenza degli assessori regionali Vittorio Bugli e Cristina Grieco, i partecipanti hanno approfondito le caratteristiche della figura nell’ambito di quattro workshop dedicati alle principali aree di intervento della nuova figura: il sistema sanitario, il sistema scolastico, il sistema giudiziario e i servizi di accesso al mondo del lavoro.

VIDEO - Ascolta alcuni dei relatori presenti 

 

Sanità

Nei corridoi del pronto soccorso, sul lettino di un ambulatorio medico, nella sala d’attesa di un consultorio o di un pediatra, in un centro di salute mentale: chi ha partecipato al workshop di ambito sanitario non ha dubbi sul fatto che mediazione interculturale rappresenti un’opportunità di crescita per ogni tassello del sistema sanitario. I partecipanti hanno infatti riconosciuto l’alfabetizzazione sanitaria e la comunicazione tra medico e paziente come i due elementi chiave per costruire un sistema accessibile a tutti, efficiente e sostenibile - che sia quindi in grado di offrire cure efficaci e appropriate. Garantire la continuità degli interventi di mediazione, premiare la conoscenza del territorio ed elementi di professionalità del mediatore, e offrire occasioni di formazione congiunta alla presenza di mediatori, staff medico e figure specialistiche sono solo alcuni degli obiettivi individuati dal gruppo di lavoro.

Sono intervenute, tra gli altri, Maria José Caldes (direttore del Centro Salute Globale della Regione Toscana), Stefania Magi (referente salute migranti ASL Sud Est), e Donatella Pagliacci (direttore zona-distretto Bassa Val di Cecina-Val di Cornia).

 

Scuola

Per quanto riguarda il sistema scolastico, i partecipanti si sono soffermati sulla necessità di predisporre di un servizio professionale per non dover ricorrere alle soluzioni di mediazione "fai da te" da parte degli insegnanti, e hanno segnalato come spesso il mediatore si trovi vincolato a svolgere unicamente attività didattiche che non gli competono. Gli interventi provenienti dal mondo accademico hanno sottolineato inoltre come sia necessario iniziare a pensare la mediazione come un processo che coinvolge una pluralità di soggetti, e non come un ambito di esclusiva responsabilità del mediatore. Per quest'ultimo è stata rimarcata invece l'importanza di una funzione già esplicitata nella nuova Figura: la "progettazione di interventi di orientamento e integrazione interculturale", che coinvolgano in pianta stabile e con continuità insegnanti, la generalità degli studenti che compongono la classe e le rispettive famiglie.

Sono intervenuti, tra gli altri, Goffredo Manzo (referente istruzione degli adulti e attività di supporto ai CPIA), Patrizia Matini (coordinatore CPIA Toscani, dirigente scolastico CPIA Grosseto), Andrea Scibetta (dottore di ricerca presso l’Università degli Stranieri di Siena), Raffaella Biagioli (professoressa presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze).

 

Accesso ai servizi e al mondo del lavoro

Con il terzo workshop, relatori e partecipanti hanno di fatto rappresentato le caratteristiche degli ambiti di intervento del mediatore all’interno dei servizi pubblici. Dal dibattito è emersa la necessità di strutturare ulteriormente i servizi integrati di presa in carico, includendo anche il mediatore come figura chiave di supporto alle equipe multidisciplinari. Formazione, stabilità del servizio, continuità, valorizzazione della territorialità, reciprocità e politiche integrate sono state le parole chiave che hanno animato il confronto.

Sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Salvi (direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale Regione Toscana), Simone Cappelli (direzione Lavoro Regione Toscana), Valentina Sardi (responsabile Immigrazione Comune di Prato), Maurizio Serafin (coordinatore responsabile offerta tecnica Consorzio Servizi Lavoro), Gilda Esposito (dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze).

 

Giudiziario

Al tavolo di lavoro in ambito giudiziario ci si è dedicati a una ricostruzione dei diversi bisogni e criticità poste dall’inserimento della figura nel contesto delle commissioni territoriali per l’immigrazione, dei tribunali e del foro di Firenze. In questo senso si è sottolineata la necessità di avere a che fare con una figura professionale che sia in grado di offrire un servizio di traduzione linguistica completo, che goda della padronanza delle componenti culturali entro cui vanno interpretate le testimonianze e il lessico utilizzato. Tra le maggiori criticità sottolineate, il fatto che né il tribunale né la commissione dispongano di un proprio servizio dedicato, ma debbano spesso avvalersi di figure che non hanno avuto una formazione specifica. I mediatori presenti al tavolo si sono soffermati, invece, sulle difficoltà poste da un lavoro che si svolge prettamente a chiamata.

Sono intervenuti, tra gli altri, Anna Maria Santoro (viceprefetto Firenze, presidente Commissione Territoriale di Firenze), Luciana Breggia (giudice del Tribunale di Firenze, presidente della sezione Immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione in UE), Luca Minniti (giudice del Tribunale di Firenze presso la sezione Immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione in UE), Cosimo Papini (presidente Fondazione Ordine Forense), Eugenio Alfano (avvocato Foro di Firenze, ASGI Toscana), Emilio Santoro (professore presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Firenze e direttore Altro Diritto), Francesca Torlone (professoressa presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze).

Gli spunti emersi nella mattinata di lavoro saranno fondamentali nel consolidamento e nella valorizzazione dell’attuale figura professionale all’interno del sistema dei servizi, così da garantire una risposta coerente e strutturata alle esigenze di una società in trasformazione.

Clicca qui per scaricare il report della giornata di lavori.

Scopri di più sul percorso di definizione della figura e sulle principali novità introdotte a questo link.