Breadcrumb

Asset Publisher

Terra Aperta: volontariato laico e cattolico insieme al terzo settore per una task force sull’accoglienza

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

Nasce a seguito dell’invito del consiglio regionale AGESCI a realizzare azioni in difesa dei diritti dei migranti, l’idea di organizzare una rete territoriale nella Provincia di Pistoia. La risposta del territorio, infatti, non si è fatta aspettare e, sulla base di questo input, le azioni concrete di accoglienza e integrazione sono state  formalizzate nel Protocollo Terra Aperta.
L’intesa vede collaborare ben 18 diverse realtà tra enti, associazioni, onlus, sindacati e cooperative attive che, all’indomani dell’entrata in vigore della legge 132/2018 (comunemente detta Decreto Salvini), si sono interrogate sulle conseguenze effettive e di lungo periodo del provvedimento. “A giugno – entra nel merito Claudio Curreli, coordinatore provinciale di AGESCI - al termine di un percorso che ha visto costituire due tavoli di lavoro paralleli per la redazione dei contenuti del Protocollo, abbiamo sottoscritto il testo finale comprensivo dell’addendum con gli impegni specifici di ciascun firmatario. Siamo partiti subito da un censimento delle disponibilità di alloggi, servizi, mezzi di trasporto e risorse economiche”. Un lavoro che, nella pratica di ogni giorno, si traduce in attività di ascolto, orientamento e presa in carico, gestione dei posti letto e dei luoghi di accoglienza, assistenza legale, psicologica e sanitaria. “Ci siamo organizzati con una modalità operativa trasversale – continua Curreli – attraverso un gruppo di coordinamento, formato dai referenti degli enti firmatari, per fare il punto sui percorsi da proporre ai migranti in uscita, sui risultati dei censimenti in atto, sulla creazione di un conto corrente nel quale confluiranno le risorse economiche raccolte, e sulla creazione di un canale per l’accesso al microcredito”. “Ogniqualvolta – conclude il coordinatore di AGESCI - il gruppo di coordinamento, avrà individuato le specifiche esigenze della persona in stato di bisogno contatterà i referenti dei singoli enti affinché mettano a concreta disposizione le risorse individuate”. 
Una vera task force di cooperazione che unisce a doppio filo il mondo laico e cattolico con il terzo settore nel tentativo di garantire a tutti una forma di tutela costante. “Organizziamo le nostre esperienze come punto fermo per ogni persona in stato di marginalità, migrante e non – afferma a tal proposito Aurelio Grecomoro, presidente della cooperativa Gli Altri – dal momento che tutti gli enti coinvolti vengono da una lunga esperienza di lavoro sui temi del sociale”. “È evidente che le persone escluse dalla protezione umanitaria sono cittadini del mondo che, data la nostra Costituzione, devono essere tutelati e che si ritrovano, invece, per strada, senza titolo ed esclusi dalla possibilità di trovare casa e lavoro. Rimangono, così, invisibili e con il rischio di diventare gli schiavi del XXI secolo”. Terra Aperta è un’esperienza nata dal basso che ha messo al centro delle esigenze del territorio quella di fare rete su un tema caldo e che coinvolge in prima linea anche gli enti locali. “Abbiamo la possibilità di monitorare il territorio attraverso gli interventi decisi con la cabina di regia del progetto – conclude il presidente – ed essere di aiuto ai comuni nel dare risposte concrete al fine di evitare che le persone vivano la condizione dell’abbandono”.

Per prendere visione del protocollo, clicca qui. 

(immagine da: Pixabay)