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Informare su misura: il metodo del design thinking nella preparazione dei materiali di Commit

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)
Sono usciti i video informativi “Lavorare in Italia” di COMMIT - Competenze Migranti in Toscana, il progetto finanziato dal Fondo asilo migrazioni e integrazione (FAMI) del Ministero dell’Interno e capofilato da Regione Toscana dedicato al potenziamento del sistema territoriale per l’inclusione lavorativa, concentrandosi in particolare sulle attività di coinvolgimento di cittadine e cittadini di paesi terzi.

I video, disponibili in più lingue su Youtube, fornisce informazioni utili a favorire l'inclusione socio-lavorativa dei cittadini di paesi terzi in percorsi regolari, e insieme ad apposite schede di approfondimento si offre come strumento di supporto alle attività di orientamento nel mercato del lavoro condotte da operatori dei centri di accoglienza o dei Centri per l’impiego - ma anche come materiali direttamente fruibili dagli stessi cittadini di paesi terzi.

Riuscire a comunicare con efficacia con tutti i cittadini di paesi terzi è una sfida delicata, che ha reso necessario adottare un metodo di progettazione innovativo fortemente orientato all’ascolto di voci diverse e alla verifica del funzionamento di quanto progettato: il metodo del design-thinking.

IL PERCORSO DI CO-DESIGN DEL VIDEO

Per arrivare alla realizzazione del video finale, il team progettuale ha sviluppato e condotto 3 incontri di co-design che hanno coinvolto mediatori interculturali e gli operatori dei centri di accoglienza, dei Centri per l’Impiego e di un’associazione di categoria. Grazie a questa prima raccolta dei fabbisogni informativi dei cittadini di paesi terzi, è stato possibile sviluppare una prima bozza dei video che fosse utile a chi giornalmente si cimenta in attività di promozione dell’inclusione socio-lavorativa. Gli stessi attori sono stati coinvolti successivamente in un incontro di validazione, per raccogliere ulteriori suggerimenti per interventi migliorativi. 

I video così prodotti, sono stati tradotti e doppiati in 4 lingue: inglese, francese, arabo e urdu. In conclusione, è stato chiesto a 30 utenti dei centri di accoglienza di vedere e commentare in modo critico la bozza finale: la più importante fase di test, che è servita a definire meglio i contenuti delle schede. 

 

La prima parte della serie di 5 video in lingua italiana. I video sono disponibili anche in inglese, francese, arabo e urdu

I video e le schede sono quindi il risultato di un approccio reiterativo  ascolto-progettazione-ascolto tipico delle metodologie di design-thinking. Una dinamica circolare che ha consentito non solo di affinare progressivamente la qualità dei video, ma anche di misurarsi da subito con alcuni limiti connaturati  allo strumento scelto, quindi di  identificare gli ambiti da supportare con  strategie integrative. “Ci siamo accorte che molte volte era come toccare la punta di un iceberg” racconta Elisa Viti, referente del progetto Commit per ANCI TOSCANA “il mondo del lavoro è un percorso tortuoso e ad ostacoli… soprattutto per chi ci si confronta per la prima volta. Ci sono cose che semplicemente non puoi spiegare in un video breve.” 

È a partire da  questa consapevolezza che è stato elaborato un kit di schede di approfondimento digitali dedicate ad approfondire  alcuni dei temi trattati nei video. Le schede sono state pensate come strumento  per supportare gli operatori dei centri di accoglienza nella conduzione di attività formative, ma grazie al lavoro di esperti di facilitazione visuale sono state rese fruibili anche ai diretti interessati, con un formato adatto per dispositivi smartphone. 

 


Alcune delle schede che compongono il kit di schede informative del progetto Commit 

 

L’IMPORTANZA DEI GRUPPI MULTI-STAKEHOLDER

Un percorso di produzione lungo e paziente, che ha permesso di realizzare una serie di strumenti realmente accessibili. Un risultato garantito da una delle attività più sfidanti del percorso: il lavoro di  gruppi multi-stakeholder, che ha permesso di unire competenze e prospettive diverse. 

"Le associazioni di categoria, i mediatori interculturali, gli operatori dei Centri per l’impiego e dei centri di accoglienza, spesso sono persone che collaborano verso un’unica direzione” racconta Elisa, del gruppo di lavoro “eppure sono anche persone con punti di vista diversi, frutto di ruoli ed esperienze differenti nella promozione dell’inclusione lavorativa dei cittadini di paesi terzi. Ciascuna di queste voci era imprescindibile per ottenere un’idea d’insieme di quale fosse il fabbisogno informativo". 

Proprio grazie al loro contributo sono emersi anche alcuni aspetti cui era prioritario prestare attenzione, sia nella scelta di cosa raccontare sia nel linguaggio da usare:  parlato,  scritto, ma anche e soprattutto in visuale, perché video e schede potessero essere sufficientemente chiari e al contempo contrastare stereotipi e pregiudizi di genere o su base etnica. 

"Nei video e nelle carte, proponiamo alcuni cittadini di paesi terzi come protagonisti” racconta Giulia Fioravanti,  componente del gruppo di lavoro che ha seguito sul campo il processo di co-design “Ma perché cittadini e non cittadine? Perché ciascuno possa identificarsi davvero, è importante prestare attenzione al delicato gioco di equilibrio nella caratterizzazione dei personaggi dal punto di vista somatico, di genere, del vestiario, delle esperienze di vita, dei ruoli ricoperti. Tutti elementi importanti perché chi guarda il video possa pensare: stanno parlando anche con me. Riguarda anche me." 

 

PROSSIMI PASSI: TESTARE L’UTILIZZO

Un percorso fortemente orientato alla pratica quello di Commit, che non si fermerà qui. Nei prossimi mesi, si prevede di coinvolgere gli operatori dei centri di accoglienza e dei Centri per l’impiego in nuove attività per testare gli strumenti che, poi, gli operatori potranno usare nell’ambito dei loro momenti formativi. A partire dai loro feedback, si prevede di realizzare delle linee guida che possano supportare chiunque sia interessato ad adottare autonomamente lo strumento.


GUARDA I VIDEO
Italiano (parte 1 | parte 2 | parte 3 | parte 4 | parte 5)
Inglese (parte 1 | parte 2 | parte 3 | parte 4 | parte 5)
Francese (parte 1 | parte 2 | parte 3 | parte 4 | parte 5)
Arabo (parte 1 | parte 2 | parte 3 | parte 4 | parte 5)
Urdu (parte 1 | parte 2 | parte 3 | parte 4 | parte 5)

LEGGI LE SCHEDE INFORMATIVE
- Scheda introduttiva
- Le competenze
- Il Curriculum Vitae
- Il centro per l’impiego
- Il lavoro regolare e irregolare
- Tipologie di contratti di lavoro
- Sicurezza sui luoghi di lavoro