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La crowdmap di LACA19: dal risveglio di Poggio alla Croce a una rete di risorse regionali

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

Associazioni di volontariato e cittadini possono imparare a fare un’accoglienza di qualità e professionale? E se sì, in che modo? Il Laboratorio Aperto di Cittadinanza Attiva LACA19 vuole trovare una risposta a queste domande, attraverso la messa in rete e la comunicazione delle migliori pratiche di accoglienza disponibili sul territorio.

Era l’aprile del 2017 quando i 190 abitanti di Poggio alla Croce, un paesino nella Città Metropolitana di Firenze, hanno ricevuto la notizia dell’arrivo di 30 richiedenti asilo sul territorio. La reazione dei cittadini fu esplosiva. Nel giro di 3 giorni erano già state raccolte in tutto il vicinato oltre 230 firme di protesta contro l’insediamento di un CAS nel territorio: una chiusura improvvisa e di pancia della comunità locale, che per i firmatari stessi era difficile motivare nel dettaglio.

Ma questa non è la storia di un rifiuto: piuttosto è quella di un risveglio. Alcuni cittadini infatti hanno deciso di creare un movimento di auto-formazione, per farsi raccontare nel dettaglio le esperienze di operatori di ogni tipo in territori vicini e lontani e imparare dai loro successi e dai loro errori. Nei locali messi a disposizione dalla curia è nata una scuola di italiano molto partecipata, frequentata abitualmente da più di 20 volontari del paese.

È dal raggiungimento di questo traguardo che ha mosso i primi passi il Laboratorio Aperto di Cittadinanza Attiva LACA19: un progetto di partecipazione e messa in rete di competenze pensato non tanto per i richiedenti asilo, quanto per i membri delle comunità di tutta Italia. L’idea è nata dalla volontà di condividere la storia del risveglio e del percorso di formazione della comunità di Poggio alla Croce, attraverso un docufilm che offra spunti di riflessione e faccia emergere una nuova “normalità” tutta da imitare.

A partire dalla realizzazione del documentario, il progetto è cresciuto e ha portato all’inaugurazione di altri progetti. Nasce così la creazione della nuova mappatura geografica delle buone pratiche dell’accoglienza, consultabile con Ushahidi e aggiornabile dagli utenti come una crowdmap.

“Esplorando e conoscendo il mondo dell’accoglienza si rimane colpiti dalla difficoltà a reperire informazioni utili e dall’enorme spreco di risorse quando ciascuno cerca faticosamente la propria strada in solitudine” racconta Andreas Formiconi, uno dei promotori dell’iniziativa, “innumerevoli volte vengono ripetute le stesse domande per ottenere le stesse risposte. Domande, ansie, risposte reiterate chissà quante volte in tutto il Paese. Vogliamo unire le forze di chiunque abbia una visione costruttiva e inclusiva del mondo”.

Il progetto, di cui è capofila la Pubblica Assistenza SMS Unione San Polo in Chianti, conta su una rete di partner flessibile e in continua espansione, tra cui: Curia Vescovile di Fiesole, Comune di Figline e Incisa Valdarno, Comune di Greve in Chianti, Università degli Studi di Firenze, Progetto Accoglienza Borgo San Lorenzo, Anelli Mancanti Firenze, Associazione “Salve! Health to Care” Loppiano, Anelli Mancanti Valdarno, Auser Figline Valdarno, Associazione “Amici del Valdarno”, Croce Azzurra Figline Valdarno, Associazione “Il Mantello” Paterno-Pelago.

Il Progetto è stato approvato con D.D.R. 18515/18 con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione Toscana nell’ambito dell’avviso pubblico per la concessione a soggetti del terzo settore di contributi in ambito sociale.

Contribuisci alla mappatura delle buone pratiche dell’accoglienza cliccando qui.

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