Orto Didattico: il recupero del pubblico abbandonato come occasione di formazione - #Accoglienza Toscana
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Orto Didattico: il recupero del pubblico abbandonato come occasione di formazione
Le attività di manutenzione degli spazi comunali rappresentano un nodo fondamentale nei percorsi di formazione e dell’inclusione sociale degli ospiti delle strutture CAS e SPRAR, anche se spesso rischiano di tradursi nell’imposizione di prestazioni lavorative senza retribuzione, mascherate da volontariato. Ci sono tuttavia elementi che permettono a questo tipo di progettualità di connotarsi come buona pratica di accoglienza. Dal 2016, in tal senso, il progetto Orto Didattico del comune di Poggio a Caiano sperimenta modalità di progettazione che si sono rivelate un esempio virtuoso. Insieme ai volontari dell’Associazione ADA Diritti Anziani Prato, i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale si sono dedicati alla ristrutturazione dell’Orto Didattico del comune, inattivo da anni, per riconsegnarlo alla cittadinanza e alle scuole così come era stato pensato originariamente. Non semplici attività di potatura dell’erba o di pulizia delle strade quindi, ma un progetto di riqualificazione di spazi pubblici abbandonati, una attività che influisce positivamente sulla comunità locale e che piace ai richiedenti asilo che prestano servizio in città.
“Preferisco lavorare qui piuttosto che stare nella residenza” racconta Rubel, un ragazzo del Bangladesh ospite di un centro di accoglienza straordinaria “perché così posso fare la differenza, e far capire che ho voglia di fare. Ma anche perché questo può essermi utile anche per trovare un lavoro in futuro”.
L’esperienza, infatti, si è configurata come una concreta opportunità di acquisizione di competenze lavorative: i partecipanti sono stati affiancati lungo tutti i lavori da alcuni tutor volontari con esperienza di insegnamento nelle scuole edili. Vengono, così, formati sui principi dell’agricoltura biologica e del giardinaggio, insieme a forme leggere di ristrutturazione edile, falegnameria e imbiancatura. “Mi piacerebbe coinvolgerli anche in altri lavori, così da renderli ancora più autosufficienti per un loro futuro lavorativo” ha dichiarato Luciano Giorgi, uno dei tutor.
Grazie al bando regionale per i progetti di coesione sociale 2017 le attività così impostate hanno visto la continuità auspicata e, con la seconda edizione del progetto, i richiedenti asilo con maggiore esperienza hanno realizzato autonomamente un nuovo orto all’interno degli spazi verdi del CAS, che già oggi rifornisce di frutta e verdura la mensa solidale allestita all’interno della stessa struttura. In parallelo, altri volontari hanno allargato le sezioni dell’Orto Didattico. Alcuni dei partecipanti, inoltre, dopo essere stati affiancati a lungo dai tutor volontari, sono diventati responsabili dei singoli orti e coordinatori dei lavori a tutti gli effetti.
Con questa edizione di Orto Didattico il comune di Poggio a Caiano si è anche dotato della presenza sul campo di una volontaria del Servizio Civile Regionale, laureata in Scienze Internazionali e con esperienza di mediazione linguistica. I partecipanti hanno, in tal modo, potuto sperimentare l’apprendimento della lingua italiana on the job, approfondendo anche questioni riguardanti i diritti e i doveri del cittadino. Anche le giornate aperte alla cittadinanza rappresentano l’ennesimo traguardo di un percorso duraturo e partecipato, il cui successo la dice lunga su quanto importante sia per i progetti di cura del verde pubblico seguire obiettivi sostenibili e di lungo respiro, offrire occasioni di formazione lavorativa e coinvolgere la comunità locale - come raccomandato nelle Linee guida per progetti di integrazione e coesione sociale sviluppate per il bando del 2018 di Regione Toscana.