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Il microcredito a sostegno di tutti gli imprenditori: la storia di Roland Djomeni

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

Quali sono i capitali e le risorse di cui hanno bisogno gli imprenditori senza capitali? Anche questo tema è stato affrontato al convegno conclusivo di Savoir Faire, dedicato a temi cruciali per l’inclusione dei cittadini dei paesi terzi come la validazione delle competenze lavorative, l’antidiscriminazione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo, i circuiti di credito complementare e il microcredito per i cittadini di paesi terzi.

Tra le buone pratiche di promozione dell’autoimprenditorialità presentate al convegno rientra anche il progetto di microcredito di Fondazione FInanza Etica dotato di  pre-accompagnamento” per supportare le persone nella stesura di progetti imprenditoriali. Il progetto è stato raccontato da Irene Palmisano e dall’imprenditore Roland Albert Djomeni, che ha usufruito del servizio di microcredito per aprire uno sportello di assistenza fiscale dedicato a persone con background migratorio.

Da Yaoundé a Biella: la storia di Roland

Nella sua città, Yaoundé, Roland lavorava come operatore per un’associazione che offriva sostegno a donne malate di Aids. Un tema delicato che chiamava l’associazione ad offrire supporto anche a uomini costretti a prostituirsi. Proprio in quegli anni, nel 2005, il Camerun diventa teatro di violente repressioni omofobe, culminate spesso in scontri, pestaggi e omicidi.

Costretto a lasciare il Camerun in ragione della sua attività, Roland passa per il Mali e arriva cinque anni dopo in Algeria, dove lavora come operatore per Caritas. Nel 2015 scopre della scelta del consolato di impedirgli il rientro nel suo paese. Decide allora di tentare la via per l’Italia. Affronta un viaggio durissimo attraverso la violenza dei campi tunisini e libici, e attraversa il Mediterraneo su un vecchio gommone insieme ad altri 130 tra uomini, donne e bambini.

Arrivato in Italia, Roland fonda insieme a Fatima Katoufe Migr’action: una associazione per supportare chi è sopravvissuto al viaggio in Europa, e per informare i giovani che intendono lasciare l’Africa sui pericoli a cui vanno incontro.

“Io vengo dal Camerun, ma sono nato in Italia da 5 anni. Perché qui a Biella sono proprio nato, nel senso di ‘nascere amministrativamente” racconta Roland al convegno di Savoir Faire. “Appena arrivato mi sono accorto molto in fretta di quanto mancasse ancora protagonismo a persone che avevano una storia come la mia. Allora ho fondato una associazione, poi un’altra ancora. Ma il protagonismo continuava a mancare. Vedevo discriminazione ovunque, nella vita di tante persone intorno a me. Così ho deciso di mettermi in gioco anche come imprenditore.”

Attraverso il servizio di microcredito di Fondazione Finanza Etica, Roland ha potuto avviare uno sportello di assistenza fiscale, che ha aperto i battenti lo scorso 14 aprile. “Cercavo un’attività che facesse bene alla comunità di cui faccio parte, e che potesse rispondere ai bisogni che non trovano risposta. E così ho scelto di offrire un servizio di assistenza fiscale. Perché questa rimane ancora una grande difficoltà per molte persone che hanno migrato. Davanti a una pratica, c’è sempre grande confusione, e il bisogno di trovare un intermediario. E ancora non si è visto un migrante sub-sahariano che abbia aperto uno sportello CAF. Questo non mi è piaciuto.” 

Il microcredito tra reti sociali e storie di vita

Una storia a lieto fine quella di Roland, che rimarca anche l’importanza del capitale sociale, delle reti relazionali, e della valorizzazione delle competenze come fattori determinanti per supportare davvero le persone nei loro percorsi di autoimprenditorialità. Oltre all’erogazione monetaria, il servizio di microcredito di Fondazione Finanza Etica prevede infatti attività di accompagnamento per supportare le persone a partire dalla stesura dei loro progetti imprenditoriali.
 
Ed è forse proprio questa la fase più delicata, da cui dipende il successo di esperienze come quella di Roland. “Molti dei progetti che hanno avuto successo erano elaborati da persone che venivano da un percorso di rete. Ci siamo presto accorti che dovevamo valorizzare il profilo delle persone, e che questo ci imponeva di riuscire a valorizzare anche la loro storia” ha spiegato Irene Palmisano, referente dell’Area Progetti di Fondazione Finanza Etica. “Appena avviata la nostra esperienza di microcredito, le proposte che ci arrivavano erano spesso troppo scarne. Ci dicevano soltanto cosa volevano fare, e con che mezzi. Poi abbiamo scoperto che fermarci un attimo e chiedere loro ‘chi sei tu, che vuoi fare questo progetto?’ dava molta più coerenza al progetto stesso. Ed è così abbiamo conosciuto davvero Roland: non come beneficiario, né soltanto come utente, ma come persona. A beneficio di tutti.”